Trama e Critica

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Misterioso omicidio a Manhattan  Misterioso omicidio a Manhattan        
        

Trama:

Misterioso omicidio a ManhattanI coniugi Lipton fanno conoscenza con i signori House, loro vicini di casa, e passano una serata insieme. Qualche giorno dopo, apprendono che la signora House è morta d'infarto. Carol Lipton ha subito il sospetto che sia stata assassinata dal marito, mentre Larry la invita a lasciar perdere. Carol trova in Ted, un commediografo, la conferma dei suoi sospetti. Una sera, i Lipton fanno visita al signor House e Carol trova in cucina un'urna cineraria. Il giorno dopo, si introduce di nascosto nell'appartamento e ascolta una telefonata del vedovo a una ragazza. Insieme a Ted, Carol identifica l'amante del signor House. Un giorno, Carol vede la signora House su un autobus. Dopo aver scoperto l'albergo in cui alloggia, Carol vi si reca con Larry. La coppia trova il cadavere della donna prima nella stanza, poi nell'ascensore. Il signor House riesce tuttavia a farlo sparire per sempre. I Lipton si consultano con Ted e Marcia Fox, una scrittrice, per escogitare un piano che metta alle strette il signor House. Dopo aver contattato Helen, l'amante di House, i quattro fanno cadere l'assassino nella trappola, fingendo di essere in possesso del cadavere della moglie. Alla fine, tuttavia, l'uomo scopre il tranello e sequestra Carol. Nel cinema di cui è proprietario, House insegue Larry ma viene ucciso dalla signora Dalton, la matura signora che lo amava e che si era sentita tradita. Larry libera Carol, mentre Ted e Marcia prendono a frequentarsi.

Sali   


Critica da "Il Mereghetti 2000":

Misterioso omicidio a ManhattanGli sviluppi saranno imprevisti, mentre il matrimonio dei Lipton sembrerà vacillare: ma è solo un giallorossa (anche se con suspense finale), e non una replica di "Mariti e mogli". Allen in apparenza abbassa le ambizioni,e torna a cercare il divertimento puro: sempre, però, in punta di penna, e con senso di ironia e di understatement che può spiacere a chi l'ha preso, ultimamente, troppo sul serio, e conciliarlo invece con chi non lo ha mai troppo amato. Da antologia la sequenza in cui i detective improvvisati telefonano all'assassino e cercano di spaventarlo montando - goffamente - delle battute preregistrate. Allen torna a collaborare con lo sceneggiatore Marshall Brickman, coautore di "Manhattan", e ritrova la Keaton.

Sali   


Critica di Fabio Ferzetti, "Il Messaggero", 01/12/93:

Misterioso omicidio a ManhattanE invece no, diciamolo chiaro: dietro questo fulminante ritorno al comico puro stile "Broadway Danny Rose", c'è un film meditato e personale. Anche, anzi proprio perchè realizzato con la complicità decisiva della partner e dello sceneggiatore di "Io e Annie", Diane Keaton e Marshall Brickman (un Carneade sul quale ci piacerebbe saperne di più). Il film di un uomo che nelle interviste dichiara: «Oggi ho cinquantasette anni e i miei lavori riflettono i problemi di qualcuno che ha cinquantasette anni». Vale a dire che sente di doversi guardare indietro e sa come farlo, con grazia e leggerezza. Sono lontane le tristezze e le nevrosi di "Mariti e mogli", svanite come neve al sole le inquietudini un pò manieristiche di "Ombre e nebbia". Stavolta siamo nel Woody Allen più schietto, quello della Manhattan intellettuale, delle eterne scene di coppia (nessun palcoscenico è piu' vasto di un ménage), del plastiche irresistibile di generi e autori: da "La finestra sul cortile", che fornisce lo spunto (ma c'è anche una citazione vera e propria, quando Diane Keaton ritrova la fede dell'uccisa), ai film della serie "L'uomo ombra", con la coppia William Powell-Mirna Loy.

Misterioso omicidio a Manhattan

Sali   


Critica di Valerio Caprara, "Il Mattino", 01/12/93:

Misterioso omicidio a ManhattanIl ping pong delle battute viene rarefatto dalla bella colonna sonora jazz, mentre i tic gestuali vanno ad incastrarsi in un traliccio di gran fede cinefila (fioriscono qua e là sequenze da "La fiamma del peccato", "La finestra sul cortile", "La donna che visse due volte", "La signora di Shangai"). Abbandonato il cipiglio da scolaretto freudiano, il nostro antieroe reindossa il suo abito mitico-simbolico preferito: quello del disilluso investigatore solitario (che ha però, una fifa matta del buio e ci mette sei mesi a capire che quelli de "L'anno scorso a Marienbad" erano dei flash-back). Quasi tutto il controritmo del film è stringato e delizioso, ma il film numero 23 di Woody Allen sarà ricordato soprattutto per il gag in cui i due protagonisti - in combutta con i marpioni Alan Alda ed Anjelica Huston - approntano su nastro magnetico un "ingegnoso" tranello per il killer di travolgente, catastrofica goffaggine.

Sali   


Critica di Alberto Crespi, "L'Unità", 30/11/93:

Misterioso omicidio a ManhattanPerò, Misterioso omicidio non è solo una commedia thrilling. E', nuovamente, un film in cui Woody Allen scherza sulla morte, in cui affronta con angoscioso umorismo la constatazione che il delitto è uno dei possibili comportamenti umani: non esistono solo i serial-killer, anche stimati scienziati (come il Martin Landau di Crimini e misfatti) o noiosi borghesi come il signor House possono diventare assassini. E, al tempo stesso, Allen racconta il crimine attraverso gli occhi di una donna - anch'essa borghese, e non poco nevrotica - che vede delinquenti dappertutto: il che sembra davvero un modo, tristemente ironico, di "elaborare il lutto" legato alla vicenda Farrow, di commentare senza darlo a vedere il comportamento di Mia dopo la loro separazione (si sa, d'altronde, che il ruolo di Carol era stato scritto per lei). Film più denso e doloroso di quanto non appaia a prima vista, insomma. Tanto che le battute di spirito sembrano a volte forzate, come se Woody volesse farci ridere a tutti i costi ma non ne avesse, in fondo, tutta questa voglia. Come forzata è la cinefilia che percorre tutto il film (con citazioni di Wilder, Welles, Resnais, Hitchcock, Fred Astaire), un tratto molto snob che speravavamo Woody avesse relegato nel passato. Un film molto bello, ma che non entra nell'Olimpo dei capolavori di Woody. Che comunque sono tanti. E altri ne verranno, state tranquilli: nel frattempo, godetevi questo omicidio.

Sali


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