Sesso "proprio" e sesso "improprio"

Filmografia  Filmografia     
Accordi e disaccordi  Celebrity       
     

    I giornali continuano a parlare della fellatio di Monica Lewinsky con Bill Clinton. Allen ne ha fatto una delle scene cult di "Celebrity". Ma al cinema non è una novità

cel-fellatio.jpg (32063 byte)

Già aveva fatto scalpore aprendo "Harry a pezzi" con quest'atto di "sesso improprio". In "Celebrity", Woody Allen lo mette addirittura al centro di due scene: quando la diva Melanie Griffith rifiuta le avance del giornalista Kenneth Branagh con la battuta «Il mio corpo appartiene a mio marito», ma contemporaneamente aggiunge, inginocchiandosi davanti a lui, «ma quello che faccio dal collo in su è un'altra cosa»; e nella lezione di "Blow Job" con la banana impartita da una prostituta alla serissima Judy Davis. In italiano, si scrive "sesso orale", o (clintonianamente) "improprio", o (latinamente) "fellatio"; ma si dice "pompino", o (variante molto usata in Emilia e al centro) "bocchino". Al femminile (noblesse oblige), resta diffusa la versione aulica: "cunnilingus". Al cinema, a parte immersioni nelle "gole profonde" dell'hard (compreso quello di "Boogie Nights"), negli "imperi dei sensi" del lontano oriente e nel coraggio di Marco Bellocchio (uno dei pochi che lo mostra, nel "Diavolo in corpo"), di solito il carrello se ne va per conto suo, sulle fiamme del caminetto, la pelliccia d'orso, i vetri della finestra, la faccia del protagonista "passivo". Rimasta immortale l'espressione beata di Jack Nicholson in "Conoscenza carnale" di Nichols e quella imbarazzata di Burt Reynolds sottoposto agli assalti della ninfomane Kim Basinger in "L'uomo che amava le donne" di Edwards. Agghiacciante la faccia con cui Joe Pesci tira giù verso il basso la testa di Sharon Stone in "Casinò" di Scorsese; divagante quella con cui il ladro Clint Eastwood è costretto ad assistervi di nascosto in "Potere assoluto". Più frequenti di quanto si creda i "pompini incauti", richiesti da violentatori stupidi: segue evirazione, come in "L'ultima casa a sinistra" di Craven e "La croce di ferro" di Peckinpah. Diffusissimi quelli metaforici, dal dito della statua succhiato in "L'àge d'or" di Bufiuel ai molluschi e crostacei degustati da Albert Finney e Joyce Redman in "Tom Jones" di Richardson. E per restare in metafora: geniale ed ellittica la citazione con cui Paddy Breathnach apre "I dilettanti" (titolo originale: "I Went Down"): «L'altro giorno sono sceso giù al Pireo con un amico», Platone. Dove "to go down" in inglese significa scendere giù, ma anche, metaforicamente, "inchinarsi".

Sali


Tratto da FilmTv anno 7 n°1 - Pubblicazione amatoriale, non si intende violare nessun copyright