I tecnici abbandonano Allen

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In crisi profonda la "famiglia" professionale di Woody Allen: il team creativo che al suo fianco ha regalato al cinema capolavori come "Io e Annie", "Manhattan" e "Hannah e le sue sorelle", ha abbandonato il regista lamentandosi che «con lui si guadagna troppo poco».

Woody Allen  La rivelazione è del "New York Times" di ieri: «È perché i miei film in America non sono successi di cassetta», ha affermato lo stesso Woody in una implicita ammissione della rivolta del suo staff. I nomi dei collaboratori che hanno tagliato i ponti almeno professionalmente sono di tutto rispetto: vanno da Robert Greenhut, che ha conosciuto Woody sul set de "Il prestanome" nel 1976 e ha lavorato in 21 sue pellicole fino al musical del 1996 "Tutti dicono I Love You", al direttore della fotografia Carlo Di Palma, all'ammiratissima film editor Susan Morse.

   Lo stesso regista si è dichiarato in prima persona vittima della crisi: «Anch'io ho subito un taglio considerevole rispetto a quanto usavo guadagnare. E un gruppo di buoni amici che per anni avevano accettato di lavorare a certi prezzi non ce l'hanno fatta più». Ma alcuni ex di Woody che non hanno ingoiato la riduzione di stipendio non hanno nascosto il mugugno: hanno confidato al "New York Times" che il regista continua a guadagnare milioni di dollari dai suoi film. I collaboratori di Allen che hanno accettato di discutere la crisi lo hanno fatto a patto di restare anonimi: come molti personaggi dei suoi film, tutti loro mantengono un rapporto di ambivalente attrazione con il celebre cineasta. In generale hanno dato la colpa della crisi all'arrivo di Jean Doumanian, l'attuale produttore che ha raccolto i frantumi del mito Woody Allen nel 1993, quando gli scandali sessuali nati dalla rottura con Mia Farrow e la nuova unione con la figliastra Soon Yi avevano spinto la Tristar a buttare a mare il regista.

   Ma la Doumanian a sua volta si è difesa addossando la colpa al rigore finanziario della Sweetland, il consorzio di investitori europei che in contemporanea si sono accollati i costi dei film di Woody: «Al loro arrivo si sono detti che si spendeva troppo - ha dichiarato al "New York Times" - e hanno cominciato a chiedere tagli di qua e tagli di là». A un certo punto il giro di vite arrivò al punto da tagliare il caffè dopo il pranzo sul set de "La Dea dell'Amore". Scoppiò una vera e propria rivolta tra le troupes - ha riportato il "New York Times" - e il caffè venne ripristinato ma da allora, a detta di molti, l'atmosfera durante la lavorazione dei film di Allen è piuttosto lugubre, specie in confronto alla spensieratezza del passato.

Notizia del 02/06/98

Sali


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