Tutti cantano ti amo

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"Tutti dicono I love you", è uno spumegginate musical "vecchio stile" che sfoggia un cast a tutte stelle (Goldie Hawn, Julia Roberts, Tim Roth, Dre Barrymore) coinvolto in un girotondo amoroso tra Venezia, Parigi e la prediletta New York

Tutti dicono I love youCi sono state volte in cui il grosso cast di un film di Woody Allen sembrava messo insieme in modo "capriccioso", come per voglia di fare qualcosa di insolito ("Ombre e nebbia" è probabilmente l'esempio migliore). Altre volte i film del regista newyorkese potevano apparire come "ossessionati" da presenze fisse (Diane Keaton, Mia Farrow, Michael Murphy, se stesso). Mai, probabilmente, la logica di casting dell'idiosincratico autore è apparsa tanto limpida, libera e felice come in "Tutti dicono I Love You", delizioso affresco musicale che fonde talenti e voci (di cinema) diverse come il jazz che Allen ama tanto. Partiamo, per esempio, dalla scelta di Goldie Hawn, commediante da grosso prodotto commerciale e stereotipo dell'oca bionda, miglia lontana dall'immagine dell'intellettuale che anima la filmografia del regista. Allen sostiene di aver visto solo un suo vecchissimo film ("Fiore di cactus", 1969) e qualcosa a Broadway, ma la Hawn risulta una perfetta "fuori ruolo" nella parte dell'illuminata miliardaria progressista ("liberals da limousine", come li chiamano negli USA) che presiede alla numerosa e rumorosa famiglia attraverso cui il film esplora alti e bassi dell'amore. "È interessante - ha detto il regista, - le attrici che interpretano bionde svampite, come Goldie o Judy Holliday, sono sempre molto intelligenti. E per quello che sono tanto brave in quei ruoli". Se sulla carta Goldie Hawn (che nel film ha dovuto cantare e ballare meno "professionalmente" di quello che potrebbe, per non far sfigurare i colleghi), non era prevedibile nel ruolo della matrona, altrettanto improbabile era Drew Barrymore, ribelle eroina del white trash, incarnazione di memorabili "ragazze perdute", qui trasformata in una soave e dorata principessina da Upper East Side.
«Evidentemente il sangue dei Barrymore non mente - commenta Ed Norton che, in "Tutti dicono I Love You", interpreta il fidanzato wasp di Drew -. Tatuaggi, capelli colorati, orecchini ovunque. Quando ci hanno fatto provare insieme ho pensato che non avrebbe funzionato» ride il giovane attore newyorkese. E sulla Barrymore (unica tra gli attori del film a non usare la sua voce), a dire la verità, prima dell'intervento di make up e costumi, aveva dei dubbi anche il regista: «Volevo una Gwyneth Paltrow - dice - Drew aveva tutte le qualità di chi sarebbe stata felice di fuggire con l'ex galeotto (Tim Roth, n.d.r.) che, invece, nel film doveva rapirla. Ma la sua interpretazione del personaggio era così magica...».
Tutti dicono I love youMentre la scelta di Roth, Julia Roberts (l'amante di Allen), Alan Alda (il patriarca di famiglia) e persino quello dell'ex bambino prodigio ("Witness") Lucas Haas (qui l'imbarazzante figlio neorepubblicano) era in qualche modo "di collaudo", Ed Norton (finora solo in "Schegge di paura", dove era l'insospettabile assassino - ma Woody Allen non aveva visto il film), era, in un certo senso un'altra sorpresa, anche se, dopo "The People vs. Larry Flynt" di Milos Forman (in cui ha la parte di un avvocato) sul suo talento non dovrebbero esserci più dubbi. Ma più di tutto il regista di "Pallottole su Broadway" ha "giocato" affidando il punto di vista del film, e la sua narrazione, a una ragazzina sconosciuta, Natasha Lyonne, giovanissimo (e altrettanto sicuro di sé) scricciolo dai riccioli rossi e la voce un po' roca, fugacemente apparsa in "Tennis la minaccia", "April Fools" e al fianco del grande e "infame" Pee-Wee Hermann nello show per bambini "Pee Wees's Playhouse". Arioso e libero, il cast di "Tutti dicono I Love You" sembra testimoniare come, specialmente a partire da "Mariti e mogli", il cinema di questo regista un tempo talmente ossessionato dalla perfezione da rigirare quasi tutto un film (succese con "Settembre"), si è progressivamente fatto più "libero". I tre attori giovani (Norton, Lyonne e Barrymore) confermano, quando li incontriamo a New York, che i dialoghi di molte scene, specie quelle in cui è coinvolta tutta la famiglia, sono stati, in gran parte, "improvvisati". E' una freschezza che si sente. Profumato delle stagioni di New York, di vecchia Hollywood e di musica "preziosa", "Tutti dicono I Love You" ha effetti esilaranti, un effetto/affetto che potrebbe mettere in discussione il leggendario immaginario "necrotizzato" del newyorkese più famoso del cinema USA.        Giulia D'Agnolo Vallan

Sali


Tratto da FilmTv anno 5 n°4 - Pubblicazione amatoriale, non si intende violare nessun copyright