Colpo grosso a Manhattan

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Trama:

Director Woody Allen talks with Hugh Grant on the set of the comedy "Small Time Crooks"

Director Woody Allen talks with Hugh Grant on the set of the comedy "Small Time Crooks"

Immaginate Virgil Starkwell, l'aspirante delinquente incapace di "Prendi i soldi e scappa", trent'anni dopo: cosi, più o meno, è Ray Winkler in "Small Time Crooks" (ladruncoli), l'ultima commedia di Woody Allen. Un ritorno alla commedia a tutto tondo per il Woodyman, e al film di rapina: Ray Winkler (Allen), un poveraccio del New Jersey sposato alla volgarissima ex spogliarellista Frenchy (Tracy Ullman), vuole fare il colpo grosso svaligiando una banca di Manhattan. Il piano: prendere in gestione il locale di pizza al taglio adiacente la banca, scavare un tunnel e sbucare direttamente nel caveau. Semplice no? Peccato che Ray e i suoi complici, uno più deficiente dell'altro (Jon Lovitz, Michael Rapaport e Tony Darrow), scavano nella direzione sbagliata e sbucano in una boutique.
Ma nel frattempo Frenchy invece delle pizze si mette a sfornare biscotti, che vanno a ruba: quella che doveva essere una copertura diventa la vera miniera d'oro. Espandono il business dei biscotti e diventano miliardari.Seconda parte. All'incurabile cafona Frenchy non bastano i soldi: vuole emanciparsi, farsi una cultura, diventare mecenate delle arti. Entra in scena Hugh Grant, nel ruolo di un gallerista simile a quello di "Mickey Blue Eyes", a cui Frenchy chiede lezioni di bon ton: ma più che all'educazione di lei, Grant è interessato ai soldi. Ray detesta i vini francesi e la cultura, e se ne starebbe volentieri a casa a guardare film in cassetta e mangiare hamburger. Fra un battibecco coniugale e un altro, bancarotte e trafugamenti di collane preziose, rimane da vedere se il loro matrimonio sopravviverà.
Criminali da strapazzo«Vedo la storia del film come una parabola cautelativa: stai attento a quello che desideri, potresti ottenerlo!» spigola un Woody Allen in gran forma. «Più che a "Prendi i soldi e scappa" mi sono ispirato alle commedie di Lubitsch, a Jackie Gleason, Bob Hope, i fratelli Marx. La seconda parte del film è un vaudeville di costume, una satira sui nouveau riche e la differenza fra le classi sociali. Ci siamo divertiti a farlo».
Il film, uscito a metà maggio in America, è il primo di Allen distribuito dalla DreamWorks, con cui l'attore-regista ha firmato un contratto per cinque film, tutte commedie: un rapporto iniziato quando Allen ha doppiato la formica Z nel cartone animato digitale dello studio.
«A 64 anni mi viene più facile ridere che altro - dice Allen -. Ma considero commedie anche i miei film più seri. Chi mi ha accostato a Ingmar Bergman ha preso un abbaglio: io mi identifico solo con Groucho Marx».

 

Sali


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