Scena1 |
Leonard Zelig |
Woody Allen |
Dr. Eudora Fletcher |
Mia Farrow |
Paul Deghuee |
John Rothman |
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Narratore |
Conscia del significato
del suo lavoro, Eudora Fletcher decide di filmare le sedute. Per questo, si mette in
contatto col cugino, Paul Deghuee, inventore e fotografo a tempo perso. |
Paul Deghuee
(oggi, intervistato) |
Lei mi disse «Voglio
avere una testimonianza di questo caso per le generazioni future e il mondo della scienza.
E voglio che tu non faccia sentire il rumore della cinepresa». E io le dissi «Perché
non prendi degli appunti e te la scrivi?». E lei disse «Paul, quando uno cambia il
proprio aspetto fisico bisogna vederlo, non lo si può leggere. E poi ho lintenzione
di passare alla Storia». |
Narratore |
La stanza bianca è
preparata con cura per assicurare la massima serenità. È uno studiolo con pochi mobili
in casa della dottoressa Fletcher. Alla meno peggio inchiodano dei riflettori alla parete
per avere abbastanza luce. Nascondono dei microfoni in punti strategici. La cinepresa è
posta dietro un vetro che la rende più discreta. Lunico guaio è il rumore del
motorino, ma lattutiscono con una coperta e con quel che trovano a portata di mano.
Da questo suo angolino il fotografo Paul Deghuee girerà le famose sedute della stanza
bianca, un documento eccezionale negli annali della psicoterapia. |
Seduta di
analisi di Leonard Zelig. |
Leonard Zelig (WA) |
C'è sempre tanta luce qui? |
Eudora Fletcher |
Riprendo queste sedute
se non le dispiace. |
Leonard Zelig |
C'è qualcuno là
dietro. |
Eudora Fletcher |
È una macchina da
presa. |
Leonard
Zelig saluta guardando la mdp. |
Narratore |
Dopo essersi districati
da infinite questioni legali, Leonard Zelig ed Eudora Fletcher si sposano. È una
cerimonia semplice, ripresa in filmetti privati. |
Scena2 |
Leonard Zelig |
Woody Allen |
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Narratore |
Oltre ai prodotti ed
alla pubblicità, ci sono esibizioni a non finire. A Hollywood va per la maggiore e gli
offrono un contratto per un film. |
Narratore |
Zelig ha venduto la
storia della sua vita a Hollywood per una grossa somma di denaro. Quando scoppia lo
scandalo i produttori chiedono indietro i soldi. Zelig può restituirne solo la metà, il
resto è già stato speso. Offesissimi, gli ridanno indietro solo metà della sua vita. Si
tengono i momenti migliori e a lui rimangono solo le ore dei pasti e del sonno. |
Scena3 |
Leonard Zelig |
Woody Allen |
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Cinegiornale depoca. |
Didascalia |
Camaleonte curato da
dottoressa che è anche bella! Ci sono voluti mesi ma ce lha fatta |
Speaker |
La dottoressa Eudora
Fletcher, l'eroina del momento. L'intelligente e giovane psichiatra aveva sempre creduto
che Zelig soffrisse di disordini mentali. Lavorando col cugino, il cameramen Deghuee, ha
tenuto un vivo resoconto del metodo compreso un raro metraggio di Zelig ipnotizzato. |
(
) |
Speaker |
Qui a S. Simeon, favolosa terra del
magnate della stampa W.R. Hearst celebrità d'ogni tipo prendono il sole o giocano. C'è
Marie Dressler con il Sig. Hearst. Sempre ospite gradita a San Simeon la Dressler accetta
un fiore da un'ammiratrice. Con lei è Marion Davies. Sul lavoro è sempre molto seria. Ma
in questo favoloso luogo di svago ci mostra il suo lato giulivo. Eccola, indovinate con
chi! Charlie Chaplin. Che scherza sempre. New York è a 5000 chilometri, ma il sindaco
varca il magico cancello del Sig. Hearst. Un altro newyorchese è L. Zelig che fa il
buffone con l'amatissimo cowboy Tom Mix. Sarà geloso Tony? Tony è il cavallo di Tom,
Pensavamo che andassero sempre insieme. Ecco di nuovo Chaplin. Ouesta volta con Adolph
Menjou. Ci sono Claire Windsor e Dolores Del Rio. Un'attraente Eudora Fletcher chiacchera
con James Cagney, l'ultimo grido di Hollywood. E chi abbiamo qui? Una bella signora di
nome Carole Lombard. Ci sono la dottoressa Fletcher e Leonard Zelig che fanno due tiri con
Bobby Jones sul campo di Hearst. Se Leonard non rifà il camaleonte diventando un campione
di golf scommetterei su Bobby. In fondo è bello che si divertano. |
Scena4 |
Leonard Zelig |
Woody Allen |
Dr. Eudora Fletcher |
Mia Farrow |
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Eudora Fletcher anziana |
Mi trascinavo qua e là, piangevo. E
una sera che stavo particolarmente male, mia sorella Meryl mi disse «Sù, andiamo a cena,
andiamo a un concerto». Ed io dissi «No, non ce la faccio », ma lei insistette, e così
uscimmo, e poi ci ritrovammo in un cinema. Vedemmo Grand Hotel
e cera pure il cinegiornale.
(nel quale Zelig compare tra i nazisti) |
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