Trama e critica

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Trama:

ZeligSiamo nel 1928. L'uomo del momento è Leonard Zelig, vittima di una ignota malattia che si manifesta nella trasformazione psicosomatica dei tratti in conseguenza del contesto in cui l'individuo si trova. Ricoverato in ospedale, Zelig viene seguito da Eudora Fletcher, una psichiatra che cerca di scoprire le radici dello strano fenomeno nell'inconscio del paziente. Il "camaleontismo" di Zelig si trasforma in una moda. Leonard viene affidato alla sorellastra che cerca di trasformarlo in un fenomeno da baraccone. La dottoressa Fletcher tenta di proteggere Leonard e se ne innamora. I due decidono di sposarsi, ma Zelig, turbato dagli scandali montati dalla stampa, fugge in Europa. Eudora lo ritrova a Berlino: Leonard è alle spalle di Hitler durante un'adunata nazista. Fuggiti dalla Germania, Leonard e Eudora vengono accolti trionfalmente in patria.

Sali   


Critica da "Il Mereghetti 2000":

ZeligLa metafora dell’uomo di massa, in bilico tra conformismo e scissione dell’identità, condita dalle battute sul sesso e la psicanalisi che ci si aspettano da Allen («Devo andare a un congresso sulla masturbazione. Non vorrei che cominciassero prima di me») diventa qui una riflessione sui diversi piani della propria attività: artistica (anche il meno nobile dei generi, come il documentario, può arrivare ai vertici dell’espressività), storica (l’ortodossia sociale di Zelig è una malattia che può portare al fascismo), morale (la paura di essere diverso), metacinematografia (il continuo ricorrere alle citazioni e agli stili degli altri registi per esprimere se stesso), filosofica (il ruolo della voce e l’impossibilità di considerarci unici), senza dimenticare l’influenza della cultura ebraica (i riferimenti alla figura di Giobbe). Anche se alla fine resta l’impressione di un’opera fatta troppo con la testa e troppo poco con il cuore. La fotografia di Gordon Willis brilla per camaleontismo, e a volte è arduo distinguere le sequenze girate da Allen dagli spezzoni di repertorio. Susan Sontag, Bruno Bettelheim e Saul Bellow danno finte testimonianze e opinioni su Zelig.

Sali


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