Trama e CriticaTrama:
Critica da "Il Mereghetti 2000": L'isola di Manhattan, le ossessioni e il senso dell'umorismo tipici di Allen questa volta trovano posto in un racconto più meditato e compatto rispetto al passato: il regista rinuncia alla tranche de vie e al proprio traboccante autobiografismo per organizzare un vero e proprio racconto cinematografico, sottilmente cechoviano, aperto e concluso allo stesso tempo, dove la figura femminile diventa quanto mai sfaccettata e i tipi lasciano spazio anche ai personaggi. La fotografiadi Carlo Di Palma aggiunge corposità al «nuovo realismo» alleniano. Ricchissima e puntuale la colonna sonora, con molte canzoni. Tre Oscar: miglior sceneggiatura (WoodyAllen) e attori non protagonisti (Caine e Wiest). Critica da "FilmTv": Commedia familiare dall'intrigo complicato ma godibile, con cui Allen aggiunge un altro tassello al suo mosaico newyorkese perennemente in progress. Bella fotografia (Carlo Di Palma) e ottima prova degli attori, in particolare delle tre protagoniste. Critica da "Segnalazioni Cinematografiche": Quello che colpisce nei film di Woody Allen è l'intelligenza, lo scoppiettio inesauribile dell'humor, l'assoluta carenza della banalità. Il film annovera interpreti prestigiosi, smaliziati e tutti bravi per misura, scioltezza ed eleganza. La colonna sonora è un collage spiritoso, ma ben cucito, che spazia da Bach a Puccini ed a jazz vecchia maniera. |
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